Come rendere un chatbot efficace? Un chatbot efficace gestisce il contesto e risponde correttamente alle domande previste all’interno della knowledge base ed è in grado di fare proposte di ingaggio al punto giusto della conversazione.
E’ possibile tuttavia che il bot non comprenda correttamente una richiesta. Perchè questo accade? Vediamo insieme alcuni possibili motivi.
Mancato popolamento della knowledge base
Il chatbot non comprende una richiesta non prevista nella knowledge base, ma anche un modo alternativo di porre quella data domanda. Se ciò accade, il bot restituisce un messaggio di mancata comprensione, che sarà segnalato tra i miss (messaggi non compresi), all’interno dello step Improve.
In alternativa, se il bot è in dubbio sulla corretta risposta da dare, restituisce delle proposte in disambiguazione. Questo significa che propone dei pulsanti con delle possibili interpretazioni tra cui l’utente può scegliere. Se uno dei pulsanti corrisponde al dominio di appartenenza della richiesta, la conversazione procede correttamente.
Il bot va in conflitto
È possibile che il chatbot non risponda correttamente ad una domanda prevista nelle knowledge base. Questo accade perchè nel caso in cui venga prevista la stessa risposta, per due richieste differenti il bot perde confidenza sulla corretta risposta da dare e va in conflitto. Per prevenire questo inconveniente, la piattaforma Crafter.ai gestisce i conflitti segnalando le varianti di una data domanda che sono potenzialmente in conflitto con altre già inserite, tuttavia, per evitare conflitti è sempre bene accertarsi di digitare risposte specifiche e distinte per ciascuna Q&A.
Domande che prevedono un flusso addizionale
Il comportamento del bot dipende dal flusso conversazionale che è in grado di gestire. Un bot di semplice Q&A automation, risponderà a tutte le domande previste, ma non sarà in grado di fare proposte che prevedono la gestione di specifiche capacità, come ad esempio, raccogliere i dati dell’utente per la lead generation o trasferire la conversazione in handover all’operatore.
Per far sì che il bot sia in grado di fare delle sue proposte e di porre delle domande all’utente è necessario prevedere il relativo flusso conversazionale.
Perché il chatbot è off-line?
Dopo aver lanciato il training perché abbiamo insegnato nuove cose al bot, o dopo avere effettuato modifiche alle impostazioni o grafica della chatroom, la piattaforma Crafter.ai richiede di aggiornare il bot.
L’aggiornamento del chatbot richiede pochi minuti, durante i quali il bot non sarà accessibile agli utenti che tenteranno di interagire proprio in quel momento.
Per questo motivo è consigliabile effettuare aggiornamenti negli orari in cui si registra meno traffico sul canale in cui è ospitato il bot.
Allucinazioni dell’ AI
Le allucinazioni dell’intelligenza artificiale si verificano quando un chatbot genera risposte apparentemente plausibili ma prive di fondamento nei dati su cui è stato addestrato. Questi errori possono compromettere l’affidabilità del sistema e diffondere informazioni errate.
Strategie per prevenire le allucinazioni e rendere il chatbot efficace
La piattaforma Crafter.ai riduce il rischio di allucinazioni grazie all’integrazione della tecnologia Retrieval-Augmented Generation (RAG), che combina la capacità di recuperare informazioni aggiornate da fonti affidabili con la generazione di testi in linguaggio naturale. Questo approccio, unito a un design delle conversazioni accurato, consente di fornire risposte pertinenti e contestualizzate, migliorando l’affidabilità del chatbot.
Inoltre, è fondamentale sviluppare prompt di sistema efficaci per garantire interazioni di alta qualità con i chatbot. Un prompt ben strutturato e chiaro guida l’intelligenza artificiale verso risposte più precise e pertinenti, migliorando l’esperienza dell’utente.