Conversational AI e IOT – Secondo Forbes entro il 2025 ci saranno nel mondo oltre 100 miliardi di dispositivi connessi.

Il quantitativo dei dati generati da dispositivi IoT e sensori è enorme e l’intelligenza artificiale può giocare un ruolo determinante per l’analisi e l’utilizzo dei dati, mentre i conversational AI agents rappresentano il modo più immediato per accedervi e consultarli.

In particolare, il volume di dati generati nell’ambito dell’industria 4.0 richiede capacità di processare i dati in tempo reale e in prossimità dei dispositivi. 

Ad esempio, gli addetti alla supervisione degli impianti nell’industria del manufacturing devono manutenere e monitorare molteplici macchinari che potrebbero non essere presenti nella medesima location. In questo scenario, un’interfaccia di conversazione (Conversational UI) permette di interrogare lo stato delle macchine in maniera veloce ed efficiente. 

Robotica e intelligenza artificiale applicata all’industria richiedono, dunque, una rapida interazione a livello decisionale e manageriale: un ruolo perfetto per i conversational AI assistant, che trovano nell’Internet of Things un ampio campo di applicazione.

La robotica industriale apre scenari davvero affascinanti, come quello mostrato nel seguente video sull’applicazione delle tecnologie dell’Industria 4.0 in Lamborghini.

Tuttavia, il mondo Iot e quello dell’AI saranno presto parte di attività molto più semplici e ordinarie, nella vita di tutti i giorni.

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Interazione M2M – Machine to Machine

Conversational AI e IOT – L’aumento di dispositivi connessi e automatizzati non esenta l’uomo dalle responsabilità di gestione, per cui sarà fondamentale interpretare i messaggi e interagire con le macchine, utilizzando una forma familiare, come il linguaggio naturale.

Si può interagire con i conversational AI agents attraverso smart device sia da casa che dall’ufficio o da applicazioni web e mobile, ma occorre già guardare al giorno in cui i bot non parleranno esclusivamente con le persone, ma interagiranno prima di tutto tra loro in modalità M2M (machine to machine).

Non è lontano il tempo in cui un bot inserito nel processo di order delivery all’interno di un fast food, ad esempio, può prendere gli ordini per la consegna della pizza, passare le istruzioni al robot della cucina, istruire il drone sulle coordinate di ritiro e consegna: il tutto sotto la supervisione di un addetto al controllo macchine, in grado di interagire con il sistema tramite interfacce di conversational AI.

I virtual assistant avranno un ruolo sempre maggiore nelle nostre attività quotidiane, attivandosi in automatico attraverso le app dei servizi che utilizziamo, per avvertirci, ad esempio, quando è il momento di ricaricare il telefono o per proporci termini migliori di offerta, trasferendo direttamente la conversazione ad un agente, in caso di bisogno. 

Mentre le nostre attività quotidiane si faranno sempre più smart e la tecnologia diventerà sempre più sofisticata, la semplicità di utilizzo e la facilità di interazione dei chatbot faciliterà la comunicazione e la consultazione dei numerosi dispositivi connessi che faranno parte della nostra vita.

Gli scenari che è possibile immaginare sono molteplici, ma una cosa è certa: l’Internet of Things e la conversational AI saranno parte integrante delle nostre azioni quotidiane.

Fonte:

https://thechatbot.net/chatbots-in-iot/

https://www.capgemini.com/2020/09/how-ai-and-chatbots-with-iot-can-help-in-solving-tricky-business-problems/

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