Come usare l’intelligenza artificiale nelle PMI? L’intelligenza artificiale non è più un’esclusiva delle grandi aziende tecnologiche. Oggi, anche le piccole e medie imprese possono sfruttare questa tecnologia per ottimizzare processi, migliorare la produttività e offrire un servizio clienti più efficace. In questo articolo, esploreremo come le PMI possono usare l’intelligenza artificiale, quali sono i principali ambiti applicativi e quali benefici è possibile ottenere.
Secondo il report Small & Medium Business trends di Salesforce, il 71% dei leader italiani che intende usare l’intelligenza artificiale dichiara che stare al passo con l’innovazione tecnologica rappresenta una sfida. Inoltre, il 49% sottolinea la mancanza di tempo per padroneggiare gli strumenti digitali. Una priorità per il 75% delle aziende è il miglioramento della qualità dei dati, considerato un elemento cruciale per aumentare i ricavi.
Secondo i dati della ricerca 2024 dell’Osservatorio AI del Politecnico di Milano, l’intelligenza artificiale è ancora poco diffusa tra le PMI rispetto alle grandi aziende. Sebbene il 58% delle piccole e medie imprese mostri interesse per questa tecnologia, solo una minoranza ha effettivamente avviato iniziative concrete: il 7% tra le piccole imprese e il 15% tra le medie.
Il rapporto evidenzia il ruolo trasformativo dell’AI Generativa per il sistema produttivo italiano, con particolare attenzione alle Piccole e Medie Imprese e al Made in Italy.
Usare l’intelligenza artificiale nelle PMI secondo The European House Ambrosetti
Secondo i dati del rapporto European House Ambrosetti “AI4Italy: from theory to practice” l’AI generativa sta rapidamente trasformando il panorama economico globale, e per l’Italia rappresenta un’opportunità senza precedenti per usare l’intelligenza artificiale nelle Piccole e Medie Imprese. Con oltre 225.000 PMI (tra i 10 e i 250 addetti) attive nel Paese, che contribuiscono a quasi la metà del valore aggiunto nazionale e impiegano circa 6 milioni di persone, l’adozione dell’IA Generativa potrebbe imprimere un’accelerazione decisiva alla competitività del Made in Italy.

Secondo il rapporto di The European House – Ambrosetti, le PMI italiane potrebbero beneficiare di un incremento del valore aggiunto fino a 122 miliardi di euro, equivalente al 40% dei benefici totali stimati per il sistema produttivo nazionale. Usare l’AI nelle PMI non è più una scelta opzionale, ma un fattore critico per il futuro delle imprese italiane.
I vantaggi nell’usare l’intelligenza artificiale nelle PMI
- Aumento della produttività: le PMI potrebbero registrare una crescita del 16,3% per le piccole imprese e del 17,5% per le medie imprese grazie all’integrazione dell’IA nei processi produttivi e decisionali.
- Espansione sui mercati internazionali: l’IA Generativa potrebbe favorire un incremento delle esportazioni fino al 14%, consentendo alle imprese di ampliare la loro presenza globale.
- Miglioramento dei margini di profitto: l’automazione intelligente delle attività aziendali potrebbe portare a un aumento dei margini fino al 19,5%, specialmente nei settori della moda, della meccanica e del farmaceutico.
- Personalizzazione su larga scala: grazie all’analisi avanzata dei dati, le PMI possono usare l’intelligenza artificiale per creare prodotti e servizi più mirati, migliorando l’esperienza del cliente e ottimizzando le strategie di marketing.
Le sfide da affrontare
Nonostante il grande potenziale, molte PMI italiane si trovano di fronte a ostacoli significativi nell’adozione dell’AI:
- Limitata digitalizzazione: rispetto alle grandi aziende, le PMI hanno una minore infrastruttura tecnologica e digitalizzazione dei processi.
- Carenza di competenze: il 63% degli imprenditori italiani considera il know-how sull’IA Generativa ancora poco diffuso.
- Difficoltà di accesso ai dati: le PMI spesso dispongono di volumi ridotti di dati di qualità, fondamentali per il training dei modelli di IA.
Inoltre, la fiducia dei consumatori è oggi una questione critica nella scelta di usare l’AI nelle PMI. Secondo la ricerca Salesforce, il 77% delle Pmi italiane è disposto a investire di più in tecnologie offerte da fornitori affidabili. Le principali preoccupazioni legate all’adozione dell’IA riguardano la sicurezza, la mancanza di strategie chiare e le implicazioni etiche. Questi fattori sottolineano l’importanza di collaborare con partner tecnologici che garantiscano sicurezza e trasparenza.
Come superare le barriere?
Secondo The European House Ambrosetti l’intelligenza artificiale generativa avrà un impatto sul Made in Italy. Tuttavia, per permettere alle PMI di implementare l’intelligenza artificiale è necessaria una strategia nazionale che includa:
- Formazione e aggiornamento continuo per colmare il gap di competenze digitali e IA.
- Incentivi per l’adozione tecnologica, facilitando l’accesso a infrastrutture digitali e strumenti di IA.
- Politiche industriali mirate che favoriscano la trasformazione digitale e l’innovazione delle PMI.
Inoltre, prima di implementare l’AI, le PMI devono::
- Identificare le esigenze aziendali: rispondere all’interrogativo “Quali processi possono beneficiare di automazione o ottimizzazione?”
- Valutare gli strumenti disponibili: Scegliere soluzioni scalabili, accessibili e facili da integrare nei propri sistemi.
- Formare il personale: L’adozione dell’AI richiede preparazione e piani di reskilling del personale esistente
- Misurare i risultati: Monitorare le prestazioni per capire l’efficacia delle soluzioni adottate.
Le PMI spesso affrontano difficoltà di budget e risorse limitate, rendendo complesso l’accesso a tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, grazie a piattaforme di AI Agent building come Crafter.ai, l’IA diventa più accessibile anche per le piccole imprese. Soluzioni come chatbot e agenti AI consentono di automatizzare attività chiave come il servizio clienti, il supporto interno e il marketing, senza richiedere grandi investimenti in sviluppo o infrastrutture. Questi strumenti rappresentano il modo più semplice ed economico per introdurre l’IA nelle aziende di qualsiasi dimensione, permettendo loro di ottimizzare processi, migliorare l’efficienza e restare competitive nel mercato.
Esempi di applicazione dell’AI nelle PMI

Le PMI possono usare l’intelligenza artificiale in molteplici ambiti operativi:
- Chatbot e agenti AI per il servizio clienti: strumenti avanzati che migliorano l’interazione con i clienti, rispondendo in tempo reale alle richieste, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’esperienza utente.
- Automazione delle attività amministrative: l’IA può velocizzare operazioni come la gestione delle fatture, il monitoraggio degli ordini e la contabilità, riducendo gli errori umani.
- Marketing e personalizzazione: grazie all’analisi predittiva, le PMI possono sviluppare campagne marketing su misura e migliorare la fidelizzazione dei clienti.
- Ottimizzazione della supply chain: l’IA aiuta a prevedere la domanda, ottimizzare i livelli di inventario e ridurre sprechi e costi.
- Supporto alla creazione di contenuti: dalle descrizioni prodotto ai post sui social media, l’IA generativa può automatizzare la produzione di testi e immagini per migliorare la comunicazione aziendale.
Il processo di digitalizzazione delle PMI italiane
Le PMI possono accelerare il loro percorso di trasformazione digitale adottando strumenti tecnologici avanzati per ottimizzare i processi interni, la gestione delle informazioni e le relazioni con i clienti. Sempre più aziende stanno puntando su soluzioni basate su cloud, analisi dei dati su larga scala e intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza operativa e ridurre le spese. L’integrazione di piattaforme digitali permette loro di espandere il proprio raggio d’azione, raggiungere nuovi mercati e offrire un’esperienza cliente più efficace, aumentando la loro competitività a livello globale. Sebbene ostacoli come risorse finanziarie limitate e carenza di competenze tecnologiche possano rappresentare una sfida, le PMI che riescono a sfruttare al meglio queste innovazioni possono ottenere un vantaggio strategico rispetto a concorrenti più strutturati ma meno flessibili.
Secondo i dati dell’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano, nel 2025 la trasformazione digitale nelle PMI italiane continuerà a crescere, ma non si raggiungerà ancora un punto di svolta: per compiere questo passo sono necessari piani strategici, competenze adeguate e figure professionali specializzate. La maggior parte delle aziende, incluse le grandi imprese, prevede di aumentare gli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con una crescita stimata intorno all’1,5% nel corso dell’anno.
Conclusioni
Le PMI, pur affrontando barriere strutturali e tecnologiche, possono trarre grandi vantaggi nell’usare l’intelligenza artificiale, contribuendo a rafforzare la competitività del Made in Italy. Tuttavia, per realizzare appieno il potenziale della tecnologia, è necessaria una strategia di politica industriale che faciliti l’accesso a competenze, investimenti e infrastrutture digitali.