L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui gli utenti interagiscono con le organizzazioni, ma anche il modo di lavorare, favorendo l’emergere di nuove figure professionali.

Nell’ambito specifico della Conversational AI, ad esempio, le aziende più strutturate stanno adottando la figura del chatbot coordinator (o chatbot manager): un ruolo professionale che si occupa di monitorare le conversazioni tra clienti e assistente virtuale, con l’obiettivo di aggiornare e affinare la knowledge base del bot, perfezionare gli intenti, progettare nuovi flussi conversazionali da integrare per far crescere la performance del bot.

Il Chatbot Manager è coinvolto nelle fasi di progettazione e configurazione dell’assistente virtuale, con l’obiettivo di adattare il chatbot a obiettivi specifici del business aziendale.

Attraverso l’analisi dei dati, il Chatbot Manager adatta le risposte e il “tone of voice” del chatbot alle richieste degli utenti, contribuendo ad affinare la performance e l’efficacia del virtual agent.

E le aziende di piccole dimensioni?

Anche le aziende di piccole dimensioni possono sfruttare i vantaggi dell’AI e implementare nuovi modelli lavorativi, utilizzando piattaforme che, come Crafter.ai, integrano le funzionalità di gestione dei messaggi e i report delle conversazioni.
Questa funzione (Improve) consente di ricevere in automatico le notifiche su eventuali messaggi non compresi e permette di integrare all’istante la knowledge base del bot.

l’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SOSTITUIRà IL LAVORO UMANO?

Chi pensa che l’intelligenza artificiale sia una tecnologia pensata per sostituire il lavoro delle persone non ha interpretato correttamente il fenomeno.

Il concetto di “human in the loop”, ad esempio, si riferisce alla capacità degli operatori di “restare nel loop” ovvero di poter monitorare le conversazioni tra clienti e bot e di intervenire in caso di necessità. Gli stessi bot possono coinvolgere gli operatori su specifiche richieste e imparare dalla risposta data dall’agente, in modo da gestire la casistica in autonomia la volta successiva.

La funzionalità di Handover di Crafter.ai, permette di trasferire la conversazione agli operatori in qualsiasi momento, mentre i bot restano attivi per suggerire in tempo reale le risposte più appropriate sulla base dei dati raccolti e guidare gli agenti in un’interazione personalizzata sul singolo cliente.
In questo modo, si crea una forza lavoro ibrida, che consente agli operatori di beneficiare del supporto della tecnologia e alle aziende di mettere in pista processi sempre più efficienti.

Le risorse dell’AI: conclusioni

Il report MIT 2020 – The Future of Work evidenzia come l’AI favorirà l’emergere di nuovi ruoli e ambiti professionali, a scapito di chi paventa una futura “disoccupazione di massa”.

Nello scenario lavorativo del futuro le macchine non sostituiranno il lavoro delle persone, ma persone e computer lavoreranno insieme, come “super menti”, per svolgere compiti mai eseguiti prima.

Fonte:

https://workofthefuture.mit.edu/research-post/artificial-intelligence-and-the-future-of-work/

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