Tutti pronti al decollo dei virtual assistant!
I dati Gartner non lasciano alcun dubbio: entro il 2025, il 50% degli impiegati interagirà quotidianamente con un virtual assistant (rispetto al 2% rilevato nel 2019).
Siamo ormai abituati ad interagire con virtual personal assistants (VPA) come Siri, Alexa, Cortana e Google now, ma stiamo per assistere ad un ulteriore step evolutivo, che Gartner rappresenta con una formula: “VxA”.
In pratica, si può sostituire alla “X” qualsiasi lavoro o attività per ottenere l’acronimo del rispettivo campo di applicazione dei virtual agents.
Ad esempio, in ambito medico-sanitario si sente sempre più spesso parlare di VMBA – virtual medical billing assistants, VRA -virtual radiology assistant o VMTA – virtual medical testing assistants etc.
Gli AI virtual assistants trovano applicazione in ogni ambito di business in cui si possa immaginare un’interazione tramite conversazione testuale o vocale: e-commerce, operations, servizio clienti, finance, education, marketing, sales, corporate communication, HR…
AI VIRTUAL ASSISTANTS: NON CHIAMATELI CHATBOT
AI Virtual Assistants – Le interfacce di Conversational UI non sono una novità, esistono già da qualche anno, tuttavia, il loro utilizzo è ancora limitato, sia in termini di approccio all’innovazione da parte delle organizzazioni, sia per un tema di pregresse esperienze utente poco soddisfacenti.
Questo è dovuto in parte alla tecnologia alla base: i bot basati su regole costringono gli utenti in flussi di conversazione unidirezionali senza gestione del contesto, rispetto ai bot che utilizzano il machine learning per la comprensione e l’auto-apprendimento; inoltre, molte organizzazioni hanno avviato progetti di sperimentazione della tecnologia, ma senza particolare commitment.
Nei prossimi anni si prospetta una decisiva inversione di tendenza.
Abbiamo già parlato del Gartner Sophistication Continuum, ovvero della rappresentazione del trend evolutivo dai chatbot di prima generazione verso virtual assistant più evoluti:
Immaginiamo adesso una ulteriore specializzazione dei bot su specifici domini di conoscenza.
virtual agents a supporto delle persone
A scapito di quanti vedono nell’AI una minaccia per le persone, i virtual agents rappresentano una tecnologia che si posiziona decisamente a supporto del lavoro umano, incrementando ulteriormente la produttività.
Per questo, il business model dei virtual agents risulta incrementale e nei prossimi anni vedremo confermate sul mercato le aspettative di Gartner.
Fonte:
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https://crafter.ai/it/2021/07/08/il-posizionamento-delle-piattaforme-di-conversational-ai-caip/